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mercoledì 21 maggio 2008

Colombia: Amnesty chiede al governo di fermare le violazioni dei diritti umani nei confronti dei sindacalisti

Riportiamo questo appello dal sito di Amnesty International:


Nel contesto del conflitto armato interno che dura ormai da oltre 40 anni in Colombia e che vede opporsi le forze di sicurezza nazionali e i paramilitari sostenuti dall'esercito contro i gruppi della guerriglia, si colloca un modello sistematico di attacchi contro i sindacalisti impegnati nei contenziosi sul lavoro, nelle campagne contro le privatizzazioni e per i diritti dei lavoratori in alcune aree dove operano le industrie estrattive. Secondo la Scuola nazionale sindacale, un'Organizzazione non governativa colombiana, nel periodo tra gennaio 1991 e dicembre 2006 in Colombia sono stati uccisi 2245 sindacalisti, 3400 sono stati minacciati e 138 sono stati vittime di sparizioni forzate. Nel 2007 sono stati uccisi 39 sindacalisti. Nei primi tre mesi del 2008, i sindacalisti assassinati sono stati già 17.

L'intimidazione viene usata sotto varie forme: minacce, sorveglianza, uso inappropriato del sistema giudiziario e il fallimento sistematico di portare davanti alla giustizia i responsabili degli abusi. La cronica mancanza di indagini e processi fa salire l'impunità al 90% dei casi e fa della Colombia uno dei posti più pericolosi al mondo per i sindacalisti.
Amnesty ritiene che gli attacchi proseguiranno fino a quando non verranno presi provvedimenti efficaci per porre fine all'impunità di cui godono coloro che uccidono e minacciano i sindacalisti e richiede al governo della Colombia di rispettare gli impegni assunti nel giugno 2006 con la firma dell'Accordo tripartito, unitamente ai sindacati e ai datori di lavoro colombiani.


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