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Chi siamo

L’ISCOS Marche Onlus è un’articolazione regionale dell’ISCOS – Istituto Sindacale di Cooperazione allo Sviluppo. Operativo dal 1 gennaio 1994, ISCOS Marche si è costituito formalmente il 15 luglio 1998. Attraverso la cultura della solidarietà e della cooperazione l’ISCOS Marche, in collaborazione con le istituzioni, le comunità locali e le organizzazioni sindacali dei paesi più poveri del mondo, promuove e sostiene iniziative di sviluppo per il lavoro, la produzione, la formazione, la salute, l’affermazione della democrazia e dei diritti umani e del lavoro. Dalla sua attivazione, l’ISCOS Marche ha completato o ha in corso di realizzazione iniziative di cooperazione internazionale in 16 paesi del mondo. Segui questo collegamento per saperne di più sui nostri progetti!

Contatti

Iscos Marche Onlus
Via dell'Industria 17 / a
60127 Ancona
tel. 071 505224
fax 071 505207
mail iscosmar@tin.it

venerdì 29 agosto 2008

Adriatico Mediterraneo 2008: il festival

Ad Ancona dal 30 agosto al 7 settembre il Festival Internazionale Adriatico Mediterraneo vede 100 artisti in 9 giorni, dalle 18 alle 24 (3 eventi a sera), protagonisti di 40 spettacoli invadere 14 tra i luoghi più suggestivi della città, porta d’Oriente, capoluogo delle Marche, da poco nominata sede permanente del Segretariato dell’Adriatico.
Dalla Chiesa del Gesù alla Mole Vanvitelliana, dall’Arco di Traiano al Teatro delle Muse, dalla Sinagoga al porto, musica, poesia, arte, cinema e originali appuntamenti in esclusiva per il festival con artisti provenienti dall’area del bacino Adriatico Mediterraneo: dalla Croazia, al Marocco, dalla Spagna ad Israele, disegnano nuovi scenari di integrazione e coesione.

Produzioni ed eventi culturali progettati per il festival, come l’anteprima assoluta del film Alma, che inaugura il 30 agosto alla Mole Vanvitelliana il programma della manifestazione; storia vera di un equipaggio russo abbandonato al suo destino ed adottato dalla gente del porto di Ancona con la regia di Max Volponi.
Il 31 agosto sempre alla Mole Vavitelliana dedicato ai Balcani sarà il concerto di Massimo Zamboni (ex CCCP-CSI), che partecipa anche alla presentazione del film Il tuffo della rondine di Stefano Savona che racconta della città di Mostar e del concerto che lì tennero dieci anni fa i CSI.
Il 1 settembre David Riondino dà voce in un’altra produzione ad hoc per il festival sotto l’egida dell’Associazione Adriatico Mediterraneo e del Teatro Stabile delle Marche: con la lettura teatral-musicale del poema La Rosa di Franco Scataglini (tra le voci più belle del ‘900 di origine anconetana) con musiche originali di Giovanni Seneca.


Tra le esclusive nazionali la notte dedicata alle donne con Il canto di Lilith
che mescola artiste provenienti da Algeria, Marocco, Sudan, Madagascar, Spagna e Italia.
Saranno presenti Nicola Piovani, Rami Fortis, Eugenio Bennato, Massimo Zamboni, David Riondino, Massimo Carlotto e una mostra, “Cartoline dalla Serbia” a cui partecipa Aleksandar Zograf.

Tutte le informazioni qui

mercoledì 27 agosto 2008

Diritti per i lavoratori cinesi

L'attivista cinese Suki Chung della Labour Action China, invitata in Italia da Fair Coop nell'ambito della campagna "Abiti puliti", parla, in una video intervista ad A Sud, della situazione dei diritti dei lavoratori cinesi, e di cosa possono fare i governi, le grandi marche, le associazioni per migliorarla.



Fonte: A sud (segnalata da ISCOS Nazionale)

martedì 26 agosto 2008

Progetto agriturismo Misiones

Il 15 agosto è stato presentato il progetto agriturismo Misiones, promosso da ISCOS Argentina. Attraverso il turismo rurale questa iniziativa promuove lo sviluppo sostenibile e la difesa delle risorse naturali insieme ai piccoli produttori della provincia di Misiones in Argentina.

Il partner locale è UNEFAM (Union de Escuelas de la Familia Agricola de Misiones).



Per maggiori informazioni visita il sito di ISCOS Argentina

venerdì 8 agosto 2008

Iniziano le Olimpiadi: Catch the flame!


Oggi iniziano le Olimpiadi: vi ricordiamo la campagna Catch the Flame, per sostenere i lavoratori delle aziende legate allo sport.




Zimbabwe: Giornalista licenziato per un'intervista

In un comunicato stampa del 6 agosto ITUC Africa chiede con urgenza al presidente Robert Mugabe di ordinare la riassunzione di otto giornalisti sospesi dalla Zimbabwean Broadcasting Corporation.
Le minacce e le intimidazioni contro i lavoratori della Zimbabwe Broadcasting Holdings (ZBH) da parte della dirigenza e del personale di sicurezza di stato fedele al presidente e al partito di governo ZANU PF sono continue e insistenti.
Un giornalista, Munyaradzi Milimo, è stato sospeso dopo aver intervistato in diretta Philip Chiyangwa, uomo d’affari ed ex-parlamentare dello ZANU.
Il giornalista è stato ufficialmente sospeso per aver invitato un “ospite non autorizzato”. Questa sospensione avviene a due mesi da quella di otto giornalisti accusati di promuovere pubblicamente l’agenda del partito di opposizione MDC su radio e televisione.
ITUC-Africa considera questi atti come i peggiori abusi sui lavoratori, un attacco alla libertà di stampa e la negazione del diritto di espressione, in antitesi alle leggi del lavoro dello Zimbabwe, e chiede con forza a ZBH e al presidente Mugabe di riassumere i giornalisti sospesi.

Fonte: ITUC-Africa

giovedì 7 agosto 2008

Storico accordo tra sindacati israeliani e palestinesi


Histadrut, il centro sindacale nazionale israeliano, e PGFTU, confederazione palestinese dei sindacati, entrambi affiliati ITUC, hanno raggiunto un accordo storico per proteggere i diritti dei lavoratori palestinesi assunti da imprenditori israeliani e per basare le relazioni future sulle negoziazioni, sul dialogo e su iniziative comuni per far avanzare "fraternità e coesistenza tra i due popoli." L'accordo attuale prosegue nel solco di un accordo del 1995, che non è stato possibile realizzare pienamente negli anni passati.

Le caratteristiche principali dell'accordo includono il rimborso da parte di Histadrut a PGFTU delle somme spese per motivi legali e sindacali pagate dal 1993 da palestinesi che lavorano per imprenditori israeliani. Il rimborso è basato su una dettagliata analisi annuale delle somme pagate dai lavoratori palestinesi, tenendo conto di fondi già trasferiti a PGFTU. Il PGFTU avrà piena libertà di decidere come impiegare i fondi, in linea con il proprio statuto.
In futuro, almeno il 50% delle quote di rappresentanza pagate dai palestinesi impiegati in Israele sarà trasferito a PGFTU, per permettere ad entrambe le organizzazioni di fornire servizi sindacali, di rappresentanza e legali ai lavoratori.
La realizzazione dell'accordo, negoziato insieme a ITUC, sarà controllata da un comitato composto dalle due organizzazioni.
"Questo accordo è tremendamente significativo, in un momento in cui le autorità politiche di Israele e Palestina e la comunità internazionale non riescono a trovare soluzioni durature all'impasse politica", ha dichiarato Guy Rider, segretario generale di ITUC.
Il segretario generale di PGFTU Shaher Sae'd ha detto che l'accordo "rimuove un ostacolo fondamentale alla cooperazione futura e al pieno rispetto dei diritti dei lavoratori palestinesi. Il lavoro dignitoso è la base per la giustizia politica ed economica, e noi saremo in grado di dedicare ancora più attenzione nell'affrontare lo sconvolgente stato dell'economia palestinese e giocare un ruolo più completo nella ricerca per la giustizia, l'onestà e i diritti democratici nella costruzione di uno stato palestinese."
Ofer Eini, responsabile di Histadrut ha dichiarato: "Siamo molto contenti che questo accordo sia stato raggiunto. Ogni lavoratore, sia israeliano, palestinese o di altra origine, deve avere pieno diritto alle protezioni offerte dagli standard internazionali del lavoro. Il risultato del nostro dialogo con PGFTU può solamente essere di aiuto nel raggiungere questo obiettivo, e aiuta a creare le basi per la cooperazione futura tra sindacati israeliani e palestinesi e a progredire nella ricerca condivisa di giustizia, pace e prosperità per tutta la regione."

Fonte: http://www.ituc-csi.org

mercoledì 6 agosto 2008

Un prete italiano in carcere a Gibuti

Dal 28 ottobre 2007 don Sandro De Pretis è in carcere a Gibuti, sulla base di accuse palesemente infondate che variano dalla pedofilia alla corruzione di minori. Dietro queste accuse una campagna diffamatoria che ha radici altrove, e un contrasto internazionale fra Gibuti e Francia.
Per saperne di più: qui

Firma l'appello per la liberazione di don Sandro de Pretis

Una dichiarazione di immigrazione

Una segnalazione per chi, approfittando dell'euro forte, decide di passare le vacanze negli Stati Uniti. A Chicago, al Museo Nazionale di Arte Nazionale è possibile visitare la mostra "Una dichiarazione di immigrazione". Sono esposti i lavori di oltre 70 artisti sul tema dell'immigrazione, fenomeno che ha fatto nascere gli Stati Uniti, e che ancora oggi solleva numerosi dibattiti in cui gli immigrati diventano capri espiatori per i problemi del paese.
La mostra include anche programmi educativi e interattivi: sarà possibile raccontare la propria esperienza per creare un'opera collettiva sull'emigrazione.

Maggiori informazioni qui

Long way down

Dopo il viaggio in moto intorno al mondo Ewan Mac Gregor e Charley Boorman hanno deciso di lanciarsi in un'altra avventura : dall'estremo nord della Scozia a Cape Agulhas in Sudafrica. Hanno attraversato l'Europa, passando per l'Italia, e tutta l'Africa.

Si sono fermati lungo il tragitto per ammirare le meraviglie naturali e culturali e soprattutto per incontrare la gente del luogo.

Attraverso il loro viaggio, incontriamo un'Africa "normale", che lotta per andare avanti ed affrontare i grandi e piccoli problemi di ogni giorno.

Per informazioni: http://www.longwaydown.com/

martedì 5 agosto 2008

We are ZCTU - solidarietà con il sindacato dello Zimbabwe


We Are ZCTU: Defend unionists on trial in Zimbabwe Lovemore Matombo and Wellington Chibebe sono il Presidente e il Segretario Generale del sindacato Zimbabwe Congress of Trade Unions (ZCTU). Sono stati arrestati l'8 maggio scorso per aver parlato della violenza di stato in Zimbabwe.
Dovranno comparire in giudizio il 27 agosto. In realtà il processo era previsto per il 30 luglio, ma è stato rinviato. Forse si cerca di far calare l'attenzione sul problema: per evitarlo, ITUC ha creato questo sito: http://wearezctu.org/ . Sul sito è presente un fotomosaico con oltre 2000 sindacalisti di tutto il mondo che sostengono questa causa, uno spazio per lasciare messaggi e un modello di lettera da inviare alle ambasciate e al governo dello Zimbabwe.
Collegatevi al sito. Aggiungete la vostra voce.