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L’ISCOS Marche Onlus è un’articolazione regionale dell’ISCOS – Istituto Sindacale di Cooperazione allo Sviluppo. Operativo dal 1 gennaio 1994, ISCOS Marche si è costituito formalmente il 15 luglio 1998. Attraverso la cultura della solidarietà e della cooperazione l’ISCOS Marche, in collaborazione con le istituzioni, le comunità locali e le organizzazioni sindacali dei paesi più poveri del mondo, promuove e sostiene iniziative di sviluppo per il lavoro, la produzione, la formazione, la salute, l’affermazione della democrazia e dei diritti umani e del lavoro. Dalla sua attivazione, l’ISCOS Marche ha completato o ha in corso di realizzazione iniziative di cooperazione internazionale in 16 paesi del mondo. Segui questo collegamento per saperne di più sui nostri progetti!

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Iscos Marche Onlus
Via dell'Industria 17 / a
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venerdì 31 luglio 2009

Nayda: giovani e cultura in un Marocco che cambia

Segnaliamo da Misna:

Si chiama “nayda” la “movida” marocchina; un nome che in darija, il dialetto arabo parlato nel paese del Maghreb, significa “alzatevi”, “svegliatevi” oppure “c’è qualcosa che si sta muovendo?” Ad ascoltare le parole dei rapper marocchini - dai ‘Fnair’ agli Hoba Hoba Spirit o al pioniere del genere Don Bigg – che evocano a gran voce il loro rifiuto della politica, della corruzione, delle contraddizioni della società e invitano a prendere in mano il proprio destino, sembra che qualcosa si stia ‘muovendo’ in Marocco, dove la scorsa settimana si sono svolti i festeggiamenti per i 10 anni dell’ascesa al trono di re Mohammed VI.
Gli osservatori sottolineano come in questi anni la “nayda” si sia manifestata con uno slancio libertario delle produzioni culturali, dalla musica al cinema, dalla grafica alla moda, a testimonianza di una libertà di linguaggio prima sconosciuta. La lingua utilizzata dagli artisti si propone come una miscela di dialetto locale, di francese e di inglese, uniti a ritmi musicali del patrimonio nazionale (berbero) e internazionale. Secondo i ricercatori dell’Istituto nazionale delle lingue e civiltà orientali (Inalco), la “nayda” ha molte implicazioni: l’accettazione del pluralismo, l’indipendenza intellettuale, il passaggio dallo status di soggetto a quello di cittadino, la riconciliazione con il passato. Gli studiosi spiegano che “il movimento è nato dopo le elezioni legislative del 2002 e gli attentati terroristici di Casablanca (Maggio 2003), in un periodo chiave nella storia recente del paese, durante il quale sono emersi lo stupore e l’esasperazione di tanti giovani decisi a cambiare il loro paese dall’interno”. Sono poi seguite la liberalizzazione della stampa e delle frequenze radio, con le emittenti che dal 2006 hanno cominciato a trasmettere nuove creazioni musicali della “nayda”. Se molti artisti marocchini salutano questa rinascita culturale, altri sottolineano che si tratta di un movimento esclusivamente urbano e temono che sia strumentalizzato sia dalla politica che dal mercato, in termini di propaganda e di immagine.
Se le recenti dinamiche culturali, sociali e politiche hanno portato l’Unione Europea (UE) a riconoscere al Marocco uno statuto speciale di “paese avanzato”, il primo attribuito ad un paese della regione, un rapporto di ‘Reporter senza frontiere’ (Rsf) traccia un bilancio controverso dei 10 anni di regno di Mohammed VI dal punto di vista della libertà di stampa, con molti giornalisti incarcerati e costretti a pagare multe salate; dopo alcuni passi in avanti nei primi anni, che hanno portato a un ‘boom’ di testate ed emittenti, dal 2002 si segnala un irrigidimento nei confronti del mondo della stampa, con leggi severe o addirittura restrittive. Se solo l’un per cento della popolazione compra un giornale, la radio e la televisione sono più accessibili, benché sia ancora il governo ad autorizzare le licenze. L’ultimo protagonista è internet: sono circa sei milioni i marocchini (su una popolazione stimata in 31 milioni) che si collegano al web. L’utente di un noto sito di “social network” straniero è stato condannato a tre anni di carcere – una “prima” mondiale - per aver finto di essere il Principe Moulay Rachid; in seguito a una mobilitazione planetaria del ‘popolo di internet’, è stato liberato dopo 42 giorni e graziato dal re.



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giovedì 30 luglio 2009

Albania nella lista nera UE

Segnaliamo un interessante articolo da Osservatorio Balcani di Majola Rukaj

La mancata ammissione alla lista bianca di Schengen fa aumentare in Albania la convinzione di essere cittadini di serie B e fa di Bruxelles una meta ancora lontana. Il dibattito in Albania a seguito della recente proposta sui visti della Commissione europea.
L'Albania rimane nella lista nera, e diversamente da quanto previsto, il 1 gennaio del prossimo anno non rappresenterà un momento storico d'avvicinamento del paese balcanico allo spazio Schengen. La notizia ha colto l'attenzione dei media e della politica albanese, tanto da fare passare in secondo piano l'atmosfera tesa post-elettorale mentre lo spoglio, a un mese dalle votazioni, non è ancora stato concluso del tutto.

La mancata promozione dell'Albania nella lista bianca - come avvenuto del resto anche per Kosovo e Bosnia - è stata ampiamente interpretata da politici, politologi e giornalisti albanesi all'insegna della frustrazione e della percezione che nonostante il progresso la situazione dell'Albania pare agli occhi di Bruxelles di gran lunga peggiore rispetto ai suoi vicini balcanici.

continua la lettura su Osservatorio Balcani


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mercoledì 29 luglio 2009

Turchia: 32 sindacalisti ancora in carcere

L'International Trade Union Confederation (ITUC), e la Confederazione europea dei sindacati (CES) ha scritto una lettera congiunta al Primo Ministro turco la scorsa settimana per protestare contro le continue molestie, licenziamenti, procedimenti giudiziari arbitrari e arresti di membri e dirigenti della Confederazione dei sindacati dei lavoratori del pubblico impiego (Kesk). Ad oggi 32 persone sono ancora in carcere, senza possibilità di un giusto processo e in violazione delle norme del Consiglio d'Europa.

Il mese prossimo, il 15 agosto, partiranno i negoziati sulle condizioni di lavoro per i lavoratori del settore pubblico in Turchia. Le autorità turche li definiscono "colloqui di consultazione collettiva", che di per sé è già una violazione della Convenzione 98 dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) sulla contrattazione collettiva. L'ITUC e la CES considerano questi fatti come una strategia per indebolire la posizione negoziale del sindacato, che costituisce una grave violazione della Convenzione OIL n. 87 sulla libertà di associazione.

ITUC aveva già scritto al governo turco in tre occasioni (29 maggio, 15 giugno e 18 giugno) per protestare contro i numerosi arresti di membri e dirigenti del Kesk e di una delle sue principali affiliate, il sindacato degli insegnanti Egitim-Sen. Il 28 maggio, 35 di loro sono stati arrestati, e 22 sono in carcere ancora oggi. Dieci membri e dirigenti erano già in carcere prima. Non c'è stato alcun tipo di risposta a nessuna di queste lettere.

"Ovviamente è del tutto inaccettabile che il sindacato del settore pubblico in Turchia sia preso di mira in vista delle prossime trattative sulle condizioni di lavoro, per mezzo di detenzioni in contrasto con la legislazione turca e le norme internazionali. I cittadini di un paese democratico non possono essere arbitrariamente detenuti senza giusto processo" ha dichiarato Guy Ryder, segretario generale ITUC.

I diritti dei lavoratori possono essere esercitati solo in un clima libero da violenza, minacce di rappresaglie o di qualsiasi tipo contro i loro dirigenti e soci. Il CES ITUC ha pertanto fermamente invitato il governo turco a garantire il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli arrestati.

L'ITUC rappresenta 170 milioni di lavoratori in 312 organizzazioni nazionali aderenti da 157 paesi.
http://www.youtube.com/ITUCCSI

Per ulteriori informazioni, si prega di contattare il Dipartimento ITUC Stampa: +32 2 224 0204 o +32 476 621 018



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mercoledì 15 luglio 2009

Guarda il concerto per Nelson Mandela

Il Mandela day celebra l'idea che ogni individuo abbia il potere di cambiare il mondo, l'abilità di lasciare un'impronta.
Da qui è possibile vedere in diretta il concerto che si terrà il 18 luglio alla Radio City Music Hall di New York, per celebrare il 91 compleanno di Nelson Mandela.









Ecco gli artisti che parteciperanno:
* Stevie Wonder
* Alicia Keys
* Will.i.am
* Jesse Clegg
* Gloria Gaynor
* Dave Stewart
* Aretha Franklin
* Wyclef Jean
* Cyndi Lauper
* Queen Latifah
* Carla Bruni-Sarkozy
* Josh Groban
* Angelique Kidjo
* Baaba Maal
* Jesse McCartney
* The Soweto Gospel Choir
* hosted by Whoopi Goldberg

* Yvonne Chaka Chaka
* Chris Chameleon
* Freshlyground
* Emmanuel Jal
* Loyiso
* Sipho Mabuse
* Vusi Mahlasela
* Thandiswa Mazwai
* Suzanna Owiyo

Ulteriori informazioni: www.mandeladay.com

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venerdì 10 luglio 2009

Le invenzioni di Simon Mwara: il cellulare che controlla casa e fa il tè

Segnaliamo da Afrigadget
L'inventiva e l'uso particolare di tecnologia già disponibile non conosce confini.
Simon ha realizzato un dispositivo per aprire e chiudere la porta di casa sua a distanza con il proprio cellulare, un altro per preparare il tè e per altri compiti.
Il video parla da solo.





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giovedì 9 luglio 2009

Going it alone: un nuovo report sul movimento dei lavoratori in China


I lavoratori cinesi scendono in piazza in numeri sempre maggiori. Oppressi dagli abusi dei manager, incoraggiati dal passaggio della nuova legislazione sul lavoro, organizzano scioperi, blocchi stradali e proteste per chiedere il pagamento dei salari arretrati, migliori condizioni di lavoro e persino il diritto di istituire le proprie organizzazioni sindacali.
In un nuovo rapporto pubblicato oggi, China Labour Bullettin guarda a come si è sviluppato il movimento dei lavoratori in Cina negli ultimi due anni, come il governo ha risposto, e perchè il sindacato ufficiale non è stato in grado di avere un ruolo positivo.
Dall'analisi di 100 proteste collettive emergono 3 trend principali:

- I lavoratori hanno preso in pugno la situazione, superando il sindacato ufficiale, premendo verso i governi localli perchè facciano da intermediari. Ed in molti casi hanno avuto successo.
- Gli scioperi si propagano nella stessa regione, industria o filiale. Lo sciopero dei taxi è stato un esempio di protesta di un intero settore e della volontà dei governi locali di negoziare con i lavoratori.
- Le richieste dei lavoratori sono diventate più ampie e sofisticate. Prima erano rivolte alle violazioni di base dei diritti del lavoro, come i mancati pagamenti degli stipendi, arretrati; ora si chiedono stipendi più alti, migliori condizioni di lavoro, si protesta contro la tendenza a licenziare lavoratori a tempo indeterminato per riassumerli con contratti temporanei.

Durante questo periodo, il sindacato ufficiale All-China Federation of Trade Unions è stato largamente assente. ACFTU ha lanciato una campagna per sindacalizzare le industrie maggiori e per i contratti collettivi nei magazzini Walmart, ma con scarsi miglioramenti per i lavoratori.

Going it Alone: The Workers' Movement in China (2007-2008) è disponibile in pdf dal sito di CLB.
E' possibile ascoltare anche la presentazione in podcast






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mercoledì 8 luglio 2009

Le richieste al G8 contro la povertà

press the 8
La Coalizione italiana contro la povertà chiede ai Paesi del G8 e in particolare al Governo italiano, in qualità di presidente di turno, di rispettare gli impegni presi per sconfiggere la povertà, di adottare misure efficaci contro i cambiamenti climatici e di raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.

In particolare chiediamo al G8 di

1. Garantire a tutti l'accesso gratuito alle cure mediche base e per sconfiggere HIV, tubercolosi e malaria
2. Ripensare le priorità e le strategie di sviluppo, ripartendo da un modello che possa:
* restituire dignità al lavoro
* garantire l’accesso ai beni pubblici globali
* assicurare il godimento dei diritti umani grazie ad una governance democratiche, rappresentative e trasparenti
* puntare a un modello di sviluppo a bassa intensità energetica, che valorizzi le risorse e i cicli naturali
* aumentare il controllo delle comunità locali sui propri territori e sulle risorse necessarie per la sussistenza
* allargare la partecipazione a tutti i soggetti coinvolti, in particolar modo alle donne, che costituiscono l’elemento essenziale di qualsiasi dinamica di sviluppo.

3. Aumentare l’aiuto pubblico allo sviluppo fino a raggiungere lo 0,7% del PIL.
4. Finanziare le politiche di adattamento ai cambiamenti climatici nei paesi più poveri previsti in seno alla UNFCCC e la riduzione delle emissioni inquinanti.
5. Controllare e contrastare la volatilità dei prezzi dei prodotti di base, eliminare i sussidi all’agricoltura, rinegoziare gli accordi commerciali definendo un sistema aperto, non discriminatorio, a supporto di un modello agro-alimentare sostenibile, rispettoso della biodiversità e dei mercati locali.
6. Coinvolgere i paesi emergenti e quelli più poveri nella definizione di politiche di sviluppo e includere nei tavoli internazionali i paesi più poveri dell’Africa, finora quasi sempre esclusi dall’attuale sistema economico e finanziario, rivelatosi fallimentare.



ISCOS Marche

Missioni internazionali: Analisi INTERSOS sul testo di proroga in dibattito al Parlamento

Segnaliamo un documento di Intersos


Decreto Legge 1 luglio 2009 n. 78
La proroga della partecipazione italiana alle missioni internazionali inserita nel provvedimento legislativo urgente anticrisi.

COMUNICATO STAMPA

INTERSOS, alla vigilia dell’iter parlamentare di conversione in legge, ha inviato un documento di analisi ai parlamentari del Senato e della Camera, evidenziando le novità del nuovo testo e sottolineandone problematicità, perplessità e contrarietà. 6 luglio 2009

(TESTO del DOCUMENTO: www.intersos.org/italia_missioniinternazionali.htm).

SINTESI

La lettura dei 76 commi dell’art. 24 del DL 78/2009, relativo alla proroga delle missioni internazionali, evidenzia molti cambiamenti rispetto ai decreti precedenti. Avere inserito un tema di così grande rilevanza politica come la presenza italiana nei contesti internazionali in un provvedimento legislativo sulle misure anticrisi, ne sminuisce l’importanza e non permette di raccogliere, attraverso il dibattito parlamentare, l’approfondimento e l’ampio consenso che la materia richiede. Sarebbe politicamente auspicabile che l’art 24 sia “stralciato” dal DL 78/2009 e abbia un iter parlamentare e un dibattito autonomi.

La prima criticità riguarda la scelta dell’articolo unico per tutta la materia, che riduce ulteriormente quella distinzione tra interventi civili (umanitari, di ricostruzione, sviluppo e supporto istituzionale) e interventi militari nelle aree di crisi, che sempre il Parlamento era riuscito a garantire, con amplissimo consenso, tenendo distinti i differenti mandati.

La novita (e la confusione) sta nel fatto che i 510 milioni di euro disponibili per il quadrimestre luglio-ottobre 2009 costituiscono un paniere unico da cui attingere per tutte le attivita/presenze elencate, senza definire lo stanziamento relativo a ciascuna di esse, esautorando così il Parlamento dal pronunciarsi su tale definizione. Sara il Ministro della Difesa a stabilire la ripartizione del fondo e a definire quanto spettera alle iniziative di cooperazione rispetto alle missioni militari. Inoltre, il Ministro degli Esteri potra destinare fino al 15% delle risorse previste per iniziative di cooperazione in altre aree di crisi che emergessero nel quadrimestre, affermando così che con una mano si da (per le necessita in Afghanistan, Iraq, Libano, Pakistan, Sudan, Somalia) e con l’altra si toglie, al sopraggiungere di altre crisi. E’ il gioco del prestidigitatore che domina un po’ su tutto il decreto.

L’elenco delle altre attività/presenze finanziate all’interno del paniere e molto lungo ed mette sullo stesso piano la missione del singolo funzionario e quella dei quasi cinquemila militari in Afghanistan e in Libano, gli interventi di assistenza alla popolazione locale e le opere infrastrutturali, l’azione militare e quella diplomatica.

All’interno del DL, il Pakistan e l’Afghanistan hanno una rilevanza particolare. Tuttavia, l’intervento “a sostegno del settore sanitario, istituzionale e tecnico e della piccola impresa” in questi due paesi, invece di essere affidato alla Direzione Generale Cooperazione alla Sviluppo, istituzionalmente preposta a tali attivita, viene delegato ad una specifica Task Force presso il MAE. Il documento di INTERSOS esprime perplessita sulla scelta e chiede se non sia più ragionevole utilizzare, rafforzandola e dotandola degli strumenti necessari e delle procedure appropriate, la struttura ministeriale a cui sono affidati questi interventi, piuttosto che esautorarla, trascurando un prezioso patrimonio di conoscenze e esperienze.

Viene stabilito inoltre che il MAE identifichi “le misure volte ad agevolare l’intervento delle organizzazioni non governative che intendono operare in Pakistan e in Afghanistan”. A questo proposito, occorre sottolineare che le Ong, per intervenire in simili contesti, hanno bisogno innanzitutto di chiarezza, riconoscibile autonomia e garanzia di indipendenza. Il DL, così com’e, rischia di non poterle assicurare. Le Ong valuteranno quindi di volta in volta se ci saranno le condizioni per restare a fianco delle popolazioni senza venir meno ai propri principi.

Ulteriore novita, rispetto ai DL dei precedenti semestri, e la possibilita dei comandanti dei contingenti militari di utilizzare per interventi urgenti di ripristino dei servizi essenziali “risorse messe a tal fine a disposizione da amministrazioni dello Stato, enti e organismi pubblici”. Le amministrazioni dello Stato intervengono così, con proprie risorse, a sostegno delle attivita sociali e di ricostruzione dei contingenti militari. Sarebbe utile qualche chiarimento aggiuntivo sull’utilizzo di risorse delle pubbliche amministrazioni che finora hanno avuto un ruolo rilevante nelle iniziative di cooperazione civile.

Il documento si chiude con alcune domande sulla missione militare in Afghanistan chiedendo di abbandonare il livello della propaganda e di rispondere in modo trasparente ai gravi interrogativi che riguardano quella missione.

INTERSOS, Organizzazione umanitaria per l’emergenza
Via Nizza 154 – 00198 Roma
www.intersos.org
intersos@intersos.org

Per informazioni:

Paola Amicucci
Comunicazione Intersos
06.85374332
328.0003609
comunicazione@intersos.org



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Con loro e per loro... i Saharawi

Riceviamo e volentieri segnaliamo:

Con loro e per loro...
i Saharawi
Questo è lo slogan della Festa che si terrà l' 11 luglio alle ore 21.00 presso la Scuola "Quartiere Ascolani" Via Dante Alighieri (Fraz. Ascolani) - Grottammare.

Un evento solidale che promuove il sostegno dell'Associazione Riodeoro (www.riodeoro.it), impegnata nel progetto legato al mondo Saharawi, popolo in cui attraverso il viaggio si vivono un susseguirsi di incontri con volti, usanze, parole e discorsi dal sapore familiare!

Svago, aggregazione e beneficenza per dare il benvenuto ai bimbi Saharawi...e insieme gusteremo un originale banchetto a base di ottimi piatti estivi!

Porta amici con te perchè come dice un proverbio Saharawi "Non si costruisce casa da soli!... il peso diviso fra tutti diventa piuma".


E' gradita conferma entro il 6 luglio al numero di Rossana - 338/8089812


ISCOS Marche

martedì 7 luglio 2009

G8: da Terra Futura un appello per la solidarietà economica mondiale

terra futura g8Una delegazione delle varie associazioni che compongono "Terra Futura" (Cisl, Azione Cattolica Italiana, Acli, Masci, Campagna per la riforma della Banca Mondiale, Banca Popolare Etica, Fondazione culturale responsabilità etica, Cgm, Goel, Libera, Altro mercato, Legambiente, Arci) ha incontrato, in vista del G/8 di L'Aquila, il Ministro dell'Economia, Giulio Tremonti a cui è stato illustrato il manifesto "Riformiamo la finanza per una economia civile e solidale". Alla riunione, presso il Ministero dell'Economia, era presente anche il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni.
Dall'incontro è emersa la disponibilità espressa dal Ministro Tremonti ad impostare, sin dal vertice del G/8 di L'Aquila, un percorso di confronto a tappe con tutte le organizzazioni che compongono il cartello di "Terra Futura". In particolare, è stato programmato il contributo di Terra Futura al dibattito, coordinato dall'Ocse al G/8 di L'Aquila , sul tema del "Global legal standard".
In autunno il confronto proseguirà attraverso un convegno pubblico, organizzato dalle associazioni di Terra Futura, a cui parteciperà lo stesso Ministro dell'Economia, Tremonti, in vista di una verifica delle proposte che saranno discusse nel prossimo G/20 di Pittsburg.
Il manifesto di Terra Futura è articolato in quattro capitoli: riforma dei mercati finanziari, fiscalità, legalità, sostenibilità e rappresenta la sintesi del confronto fra tutte le organizzazioni che danno vita al cartello. Esso delinea le linee di una economia e di una finanza alternative alla matrice culturale che ha scatenato la crisi, a partire da una Governance globale, una nuova Bretton Woods, dotata di istituzioni democratiche , di poteri, di procedure sanzionatorie. Fra le proposte di Terra Futura: istituire una autorità sovranazionale di regolazione dei mercati finanziari, inserire un tetto alle forme di incentivazione alla vendita di prodotti finanziari per tutti gli operatori del settore credito e della finanza, introdurre una tassa sulle transazioni e sui volumi scambiati sulle valute e sui derivati, destinando gli introiti ad obiettivi umanitari, reintrodurre l'obbligo di esercizio dell'azione penale per il reato di falso in bilancio, introdurre un tetto sui compensi del manager.



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Come un uomo sulla terra - Rai 3 9 luglio 23.40

Segnaliamo:
COME UN UOMO SULLA TERRA finalmente in onda sulla RAI

9 LUGLIO 2009
DOC 3 - RAI 3 ore 23.40

Un occasione di civiltà e informazione per tutta l'Italia.





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venerdì 3 luglio 2009

Tutto-mondo, di Eodouard Glissant

Con la sua scrittura magistrale, Édouard Glissant conduce il lettore verso un viaggio infinito dove si toccano e confondono i paesaggi più lontani, in un vortice di tempi e di spazi. Così il Laos diventa la Martinica, le Cinque Terre evocano le Eolie, l’ondeggiare ipnotico del transatlantico Colombie richiama quello della nave negriera che secoli prima ha solcato, in senso inverso, le stesse Immense Acque.
In questo «nuovo» Tutto-mondo, in cui uomini e linguaggi si mescolano, s’incrociano le vite e i destini di personaggi indimenticabili: il vecchio Longoué e le sue quattro morti, l’ispirata Mycéa, che è «il segreto e la chiave dei misteri del paese», e, soprattutto, Mathieu che vaga da un continente a un altro alla ricerca di un senso e nella perenne attesa di una misteriosa ferita che gli è stata predetta.
«Ma, dice Glissant, sono coloro che navigano tra due impossibili il vero sale della diversità del mondo. Non c’è bisogno di integrazione, più di quanto non ce ne sia di segregazione, per vivere insieme nel mondo e mangiare tutti i cibi del mondo in un paese».

«Glissant è un fuoriclasse che merita da tempo il Nobel».
Il Sole-24 Ore

«Uno dei maggiori scrittori contemporanei di lingua francese».
La Stampa

«Una lingua nuova, profetica e barocca in sintonia con l’esplosione del mondo contemporaneo».
Libération

Édouard Glissant
TUTTO-MONDO
Introduzione di Marie-José Hoyet
Traduzione dal francese di Geraldina Colotti e Marie-José Hoyet
Edizione originale Tout-monde, 1993
2009
pp. XXVI + 502
L'Altra Riva 78
ISBN 7313-214-1
Prezzo di copertina € 24,00
Prezzo iscritto CISL € 20,00

vai al sito di Edizioni Lavoro

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mercoledì 1 luglio 2009

Nessuna pietà

nessuna pietàA partire da luglio 2009 sarà disponibile in tutte le librerie Nessuna Pietà. Dieci canzoni e dieci testi che raccontano grandi tragedie dell’umanità. Per non dimenticare. Il cofanetto, che contiene un libro e un cd, nasce da un progetto che vede coinvolti l’editore Magazzini Salani, l’associazione Nausika ed Emergency.

Il progetto Nessuna pietà nasce dall’idea di utilizzare la grande arma della musica, l’emozione, per tradurre in canzoni le più grandi tragedie dell’umanità. Le canzoni sono nate dai testi di Marco Vichi, mentre le musiche sono firmate da Nicola Pecci. Insieme formano il gruppo Dago, una parola che indicava con disprezzo gli emigranti negli Stati Uniti all’inizio del Novecento. Oggi Dago racconta i drammi e le ingiustizie della Storia.

Grandi nomi del panorama musicale e letterario italiano come Piero Pelù, Stefano Bollani, Ginevra Di Marco, Arturo Stalteri, Riccardo Tesi, Cisco, AmbraMarie, Massimo Carlotto, Carlo Lucarelli, Luca Scarlini e tanti altri hanno partecipato alla realizzazione del cofanetto.

Alessandro Luchi e Francesco Sighieri hanno collaborato alla creazione degli arrangiamenti delle musiche. Piero Pelù, oltre a garantire la propria partecipazione come artista, è l’editore musicale e uno dei promotori del progetto.

Il 29 giugno 2009 alle ore 19.00 Nessuna Pietà verrà presentato in anteprima nazionale a Firenze presso il Teatro del Giardino di Boboli da Piero Pelù, Marco Vichi e Nicola Pecci (in collaborazione con Operafestival e la libreria Edison di Firenze).

Il 3 luglio 2009 alle ore 21.00 presso il Cassero della Fortezza medicea di Poggibonsi, nell'ambito della IV edizione del Festival Narrazioni, avrà luogo il concerto Nessuna Pietà, organizzato dall’associazione Nausika. Saranno presenti Piero Pelù, Nicola Pecci, Francesca Luna, Marco Vichi, Luca Scarlini e Arturo Stalteri.
Parte dei proventi del libro, del disco e la totalità dei proventi del concerto del 3 luglio - unico evento a pagamento del Festival Narrazioni - saranno devoluti a Emergency.

Il 4 luglio 2009 alle ore 22.00 in piazza del Liceo Classico a Pistoia, all’interno della manifestazione Pistoia Blues, Nessuna Pietà verrà presentato da Marco Vichi, Nicola Pecci e Francesca Luna (in collaborazione con la libreria Edison di Pistoia).


Nessuna Pietà, il cd
Il disco presenta dieci canzoni che illustrano aspetti della storia dall’Ottocento a oggi, tra cui “Grande Spirito”, sullo sterminio dei pellirossa, “Eterna memoria” sulla condizione degli schiavi d'America, “Jawhol” sui campi di sterminio nazisti, “belpaese” sulla seduzione del potere e i totalitarismi, “Dormi bambino”, una ninna nanna sulla bomba atomica di Hiroshima, “Popolo sovrano” sulla terribile realtà dei gulag, “La vostra guerra”, sulle atroci vicende dei desaparecidos, “In mezzo al mare”, sui drammi vissuti dai bambini, sempre e comunque vittime di tutti i conflitti, “Il mio dovere”, sull’attentato alle Torri Gemelle, “Addio Amore”, lamento di un nuovo emigrante africano che lascia la sua terra per cercare fortuna in Europa.

Nessuna Pietà, il libro
Il libro è un percorso di approfondimento che con poesie, saggi, racconti affronta i temi trattati dalle canzoni, offrendo una possibilità di riflessione e di informazione, ognuno dei testi è quindi collegato a un brano del disco. Gli autori sono Joy Harjo, poetessa e saggista nativa americana, Bernardine Evaristo, poetessa e romanziera di origini caraibiche, Francesco Rotondi, storico del negazionismo, Luca Scarlini, saggista e scrittore, Gianluca Coci, professore di Lingua e Letteratura Giapponese a Torino e traduttore, Gian Piero Piretto, professore di cultura russa a Milano, Massimo Carlotto, scrittore, Giulio Cederna, esperto di comunicazione sociale e regista di documentari, Hamid Ziarati, scrittore iraniano residente a Torino, e Igiaba Scego, scrittrice somala nata a Roma. L’introduzione del libro è stata scritta da Carlo Lucarelli.

IL CD
Grande spirito – Piero Pelù e Nicola Pecci
Eterna memoria – Ginevra Di Marco
Jawohl – Alessandro Ledda e Nicola Pecci
belpaese – Luca Scarlini
Dormi bambino – Nicola Pecci
Popolo sovrano – Cisco
La vostra guerra – Nicola Pecci
In mezzo al Mare – AmbraMarie
Il mio dovere – Federica Camba e Nicola Pecci
Addio Amore – Stefano Bollani


IL LIBRO
Introduzione – Carlo Lucarelli
Native American View – Joy Harjo
Lara – Bernardine Evaristo
La negazione – Francesco Rotondi
Il verbo e il nerbo: Benito Mussolini e la seduzione delle masse –
Luca Scarlini
Gen di Hiroshima Live at Disneyland – Gianluca Coci
Stalin: quando il terrore diventa spettacolo – Gian Piero Piretto
Patotas – Massimo Carlotto
Transformer – Giulio Cederna
Parola di Allah, un’intervista a Dio – Hamid Ziarati
L’albero – Igiaba Scego


Nessuna Pietà
Da luglio 2009 nelle librerie
Pagine libro: 96
Prezzo cofanetto: 18.60 euro


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