Segnaliamo una pubblicazione della Editrice missionaria italiana:La cooperazione internazionale allo sviluppo è una grande novità emersa nel ventesimo secolo. Guerre, povertà, catastrofi naturali, situazioni di abbandono avrebbero avuto un impatto ancora più grave se non ci fosse stata la risposta puntuale di persone, gruppi, organizzazioni e governi disposti ad intervenire. Grandi temi come il divario Nord Sud, la disuguaglianza dei mercati, il debito internazionale o le politiche ambientali sono entrati nelle nostre case grazie all’impegno di campagne e organismi della cooperazione internazionale.
Ma tutto questo è passato.
Oggi il mondo della cooperazione è in crisi e il concetto stesso di aiuto allo sviluppo appare superato. Crisi di senso, perché non si sa più verso quale sviluppo è realistico muoversi. E crisi di efficacia, perché spesso conta più la visibilità dei donatori che il risultato per i beneficiari. Occorre allora ripensare la cooperazione in un mondo che non è più quello del Novecento. Occorre fermarsi e riflettere.
Darsi il tempo è un saggio sulla cooperazione internazionale, ma anche il racconto di idee e pratiche raccolti in anni di esperienze sul campo. E’ un invito ad abbandonare la retorica dell’aiuto – perché nessuno è solo povero – e ad oltrepassare la logica dell’emergenza – perché agire responsabilmente significa prendersi il tempo per conoscere. Un’altra idea della cooperazione, che esige un pensiero diverso.
“In un mondo interdipendente non può esserci più cooperazione unilaterale”, scrivono gli autori, proponendo un cammino che chiamano cooperazione di comunità. Un incontro fra territori e persone per conoscersi, arricchirsi reciprocamente e considerarsi parte di un comune destino. Con il rischio, o forse il merito, di dover ripensare anche se stessi e il mondo in cui si vive.
Autori: Cereghini Mauro - Nardelli Michele
Mauro Cereghini, attivista, ricercatore e formatore sui temi della pace, della nonviolenza, della mediazione e della cooperazione internazionale. Ha lavorato presso l’Università Internazionale per la Pace di Rovereto, è stato direttore dell’Osservatorio sui Balcani e della Cooperativa Unimondo. Attualmente collabora con la Fondazione Alexander Langer.
Michele Nardelli, lavora nella ricerca sui temi della mondialità, della cooperazione internazionale e dell’elaborazione dei conflitti. All’impegno politico lungo i sentieri originali dell’agire locale e del pensare globale (è stato in Trentino fra i promotori del movimento politico Solidarietà) s’intrecciano le prime esperienze di cooperazione di comunità. È fra i fondatori dell’Osservatorio sui Balcani.
Per saperne di più: il sito della casa editrice
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venerdì 24 aprile 2009
Darsi il tempo: Idee e pratiche per un'altra cooperazione internazionale


giovedì 23 aprile 2009
Le bacheche di villaggio
Riportiamo in italiano un post da Whiteafrican.com

"Una volta sono andato fino a Nairobi, solo per scoprire che quello che mi serviva era a 1 km di distanza dalla mia azienda a Eldoret."
Zach parla con dolcezza, ma è ambizioso ed energico. Divide il suo tempo tra la lettura delle mailing list tecnologiche del Kenia e il suo villaggio nell'entroterra. E' davvero entusiasta dell'idea di tirare su una rete di bacheche rurali in Kenya, da utilizzare per raccogliere e creare punti di informazione per la comunità.
Nella nostra vita quotidiana iper tecnologica a volte dimentichiamo che semplice e non-digitale sono le parole d'ordine nella maggior parte del mondo, in particolare nell'Africa rurale. Ed è questo che rende il concetto di Zach così intrigante: vuole unire il mondo dell'Africa rurale non tecnologica con quello modernizzato dell'Africa urbana.
L'idea
Chiunque nel villaggio può mettere un avviso, notizia o annuncio su una bacheca di villaggio facendo riferimento a un gestore del sito, che potrebbe essere la stessa persona che gestisce il cellulare locale (Simu ya Jamii). A seconda delle dimensioni e della scadenza dell'avviso la persona pagherebbe tra i 10 e i 100 scellini kenioti (da $ .12 a $ 1,20).
Ci sono un sacco di modi in cui questi pannelli possono essere utilizzati, molti al di fuori di ciò che possiamo pensare al momento, ma ecco alcune idee di esempio:
* Il Sig. Njuguna ha un campo di patate e raccoglierà circa 50 sacchi in agosto. Ha messo un annuncio a giugno sulla bacheca della comunità per trovare un acquirente in anticipo.
* Un fotografo locale può essere contattato attraverso la pubblicità.
* Le imprese delle città possono contattare direttamente gli agricoltori e / o i venditori nelle comunità locali, ed essere a conoscenza delle disponibilità con mesi di anticipo.
* Terreni in vendita (con foto).
* Ogni villaggio ha un giorno di mercato: il cartellone rende più facile per acquirenti nei villaggi lavorare con i venditori in zone periferiche.
Una rete di bacheche di villaggi rurali
Appena iniziano a funzionare le bacheche per la comunità locale, possono connettersi ad altri villaggi della zona. Notizie e pubblicità possono raggiugere bacheche al di là di un singolo villaggio, fornendo maggiore diffusione a coloro che sono disposti a pagare.

Risulta che ogni cartellone costerebbe tra $ 40 e $ 150 circa per la costruzione, a seconda dei materiali disponibili localmente, e delle aggiunte - come un piccolo tetto per riparare dalla pioggia.
Potenziare le bacheche con la tecnologia
L'idea può stare in piedi da sola. Tuttavia, per me è interessante il modo in cui queste bacheche di villaggio possono creare una potente fusione di mondi offline e online / mobile presenti oggi in Africa. Qui le intuizioni e le esperienze di un keniota cresciuto in campagna, che vive in città e partecipa a discussioni di tecnologia sono insostituibili.
Poiché il gestore del sito sarà generalmente la persona che segue il posto telefonico locale, vi è la possibilità di vendere spazi su bacheche in altre città, utilizzando i percorsi aperti da questi operatori di telefonia mobile. Una volta formata la rete di gestori dei siti, si ha la nascita di alcune cose molto interessanti.
Sarà possibile collegare questi gestori a livello locale, regionale e nazionale. La possibilità per gli utenti finali sia di mettere pubblicità che di trovare beni e servizi sarà disponibile tramite il formato digitale o analogico. Non è un grande salto arrivare a un sistema nazionale di annunci che cresce organicamente, tenuto insieme da servizi mobili e web.
Già vediamo i giornali, come Star, in Kenya, con annunci gratis via SMS. Che cosa succede quando si crea una bacheca a livello nazionale e una rete di annunci tramite telefonia mobile ?
Conclusioni
Gli africani tendono a non essere singolari. A loro piace agire come una comunità, e quindi la singola azione con i telefoni cellulari è meno probabile del trovarsi insieme attorno ad una bacheca. Così, come i telefoni cellulari sono atto di comunicazione tra gli individui, la bacheca serve come mezzo di comunicazione tra i gruppi. Quindi, le bacheche sono il nesso, potenziate dal telefono cellulare.
Penso che questo concetto non solo funzioni, ma potrebbe diventare qualcosa di veramente grande. Io dico con un avvertimento: deve essere fatto da kenioti, non certo da realtà esterne. Le comunità locali devono essere quelle che decidono di creare e costruire il loro proprio spazio. Hanno bisogno di una propria valutazione e appartenenza.
La rete ha bisogno di crescere organicamente dalla base. Una volta che una rete di bacheche di villaggio sarà stabilita, ci saranno le basi per il cambiamento duraturo e un mezzo per la realizzazione di altri servizi di collegamento digitale.
Post originale: WhiteAfrican.com



mercoledì 22 aprile 2009
Maker Faire Africa: Accra, Ghana, 13 - 15 agosto
Maker Faire Africa (MFA) è un evento che celebra l'innovazione, l'ingenuità e l'invenzione in Africa. Si terrà dal 13 al 15 agosto ad Accra, in Ghana.
Lo scopo di Maker Faire è di creare uno spazio nel continente in cui innovazioni, invenzioni ed iniziative possano essere viste, identificate, create, sostenute, amplificate, diffuse. Maker Faire risponde alla domanda: "Cosa succede quando metti insieme i portatori di idee ingegnose dal Mali insieme a quelli dal Ghana e dal Kenya, ed aggiungi risorse al mix?"
Come sostenere MFA
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Infine, vieni. Se hai il tempo e la possibilità, ci piacerebbe averti con noi, avere le tue idee e i tuoi gadget a MFA.
Per saperne di più: http://makerfaireafrica.com
Vedi anche: Afrigadget.com

