Visita ISCOSMarche.it!

Benvenuti!

Questo blog non è più aggiornato dal 1 luglio 2010.

Di seguito trovate i collegamenti agli ultimi 5 articoli pubblicati sul nuovo blog, iscosmarche.it.

Visitate il nuovo sito per tutte le informazioni.




Ultimi articoli

Chi siamo

L’ISCOS Marche Onlus è un’articolazione regionale dell’ISCOS – Istituto Sindacale di Cooperazione allo Sviluppo. Operativo dal 1 gennaio 1994, ISCOS Marche si è costituito formalmente il 15 luglio 1998. Attraverso la cultura della solidarietà e della cooperazione l’ISCOS Marche, in collaborazione con le istituzioni, le comunità locali e le organizzazioni sindacali dei paesi più poveri del mondo, promuove e sostiene iniziative di sviluppo per il lavoro, la produzione, la formazione, la salute, l’affermazione della democrazia e dei diritti umani e del lavoro. Dalla sua attivazione, l’ISCOS Marche ha completato o ha in corso di realizzazione iniziative di cooperazione internazionale in 16 paesi del mondo. Segui questo collegamento per saperne di più sui nostri progetti!

Contatti

Iscos Marche Onlus
Via dell'Industria 17 / a
60127 Ancona
tel. 071 505224
fax 071 505207
mail iscosmar@tin.it

giovedì 4 dicembre 2008

La crisi alimentare e le possibilità di sviluppo

Segnaliamo da MISNA

"I paesi africani importatori netti di prodotti alimentari, ora, sono costretti a riflettere in una prospettiva di lungo termine sul modo meno oneroso per far fronte ai bisogni delle popolazioni”: Baba Dioum, coordinatore della Conferenza dei ministri dell’Agricoltura dell’Africa occidentale e centrale, è convinto che la forte instabilità dei prezzi dei beni di prima necessità possa essere un’occasione. L’idea costituisce il cuore di un’ampia intervista pubblicata dal quotidiano economico ‘Les Afriques’, che titola ‘L’agricoltura africana ora può attrarre gli investimenti privati’. Dioum parte da un’analisi della “debolezza” storica dell’agricoltura africana, segnata dal livello di produttività più basso del mondo e dall’incapacità di “realizzare un tasso di crescita superiore alla crescita demografica”. Oggi come 10 anni fa, sottolinea l’economista, il continente resta “la sola regione del mondo importatrice netta di prodotti alimentari”; in molti paesi, continua Dioum, domina “una piccola agricoltura di sussistenza che non guarda al mercato”, penalizzata sia “dal disimpegno dello stato” che dalla “liberalizzazione economica”. Al di là di fattori congiunturali, come le alluvioni e le siccità che nel 2008 hanno colpito diverse regioni del continente, le difficoltà dell’agricoltura dell’Africa sembrano essere le stesse di anni fa. “Gli obiettivi – sostiene l’economista – non sono cambiati: portare il tasso di crescita dell’agricoltura dal 2 al 4% con lo scopo di ridurre le importazioni alimentari e invertire la tendenza al ribasso delle esportazioni, migliorare la sicurezza alimentare e contrastare in modo deciso la povertà, soprattutto nelle campagne attraverso la creazione di nuove opportunità di lavoro”. Obiettivi difficili da raggiungere, ma che diventano più vicini se i governi e gli organismi panafricani puntano “sull’integrazione dei mercati regionali per sfruttare meglio le complementarità tra i diversi paesi”, ad esempio quelli del Golfo di Guinea e del Sahel. Nonostante le distorsioni dei mercati provocate dai sussidi degli Stati Uniti e dell’Unione Europea ai produttori nazionali, conclude Dioum, l’agricoltura africana può attrarre investimenti privati proprio in conseguenza della crisi alimentare. “La grande sfida per i governi africani – conclude l’economista – è convincere i privati a investire in modo massiccio nel settore agricolo invece di privilegiare importazioni sempre più costose. Le condizioni economiche per un rilancio dell’agricoltura ci sono tutte, anche perché la crisi alimentare, secondo la gran parte degli specialisti, durerà almeno fino al 2017”.

Per approfondire : http://www.lesafriques.com


ISCOS Marche

Leggi anche:



Nessun commento: