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L’ISCOS Marche Onlus è un’articolazione regionale dell’ISCOS – Istituto Sindacale di Cooperazione allo Sviluppo. Operativo dal 1 gennaio 1994, ISCOS Marche si è costituito formalmente il 15 luglio 1998. Attraverso la cultura della solidarietà e della cooperazione l’ISCOS Marche, in collaborazione con le istituzioni, le comunità locali e le organizzazioni sindacali dei paesi più poveri del mondo, promuove e sostiene iniziative di sviluppo per il lavoro, la produzione, la formazione, la salute, l’affermazione della democrazia e dei diritti umani e del lavoro. Dalla sua attivazione, l’ISCOS Marche ha completato o ha in corso di realizzazione iniziative di cooperazione internazionale in 16 paesi del mondo. Segui questo collegamento per saperne di più sui nostri progetti!

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martedì 13 ottobre 2009

Arcivescovo Bregantini ad Ancona

AL RETTORATO SECONDO INCONTRO SULL’ ENCICLICA DI BENEDETTO XVI “CARITAS IN VERITATE”. INTERVIENE S.E. GIOVANNI MARIA BREGANTINI, ARCIVESCOVO DI CAMPOBASSO – BOANIO


Domani, mercoledì 14 ottobre alle ore 18,00, presso la Sala del Rettorato sella nostra Università, si svolge il secondo appuntamento degli INCONTRI CON LA CITTA’, sulla Enciclica “Caritas in Veritate”. Gli incontri sono organizzati dal Gruppo di Ancona del Movimento Ecclesiale di Impegno, dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Ancona e dal Circolo Culturale J. Maritain, e coinvolgonol’Azione Cattolica Diocesana, le ACLI, e la Delegazione Regionale del MEIC.

La conversazione è tenuta dall’Arcivescovo Giovanni Maria Bregantini, Arcivescovo di Campobasso – Boanio, su “Il creato: giardino da custodire in sobrietà e giustizia”, il capitolo IV dell’Enciclica “Sviluppo dei popoli, diritti e doveri, ambiente”Il primo incontro introduttivo si è avuto, il 7 ottobre, con l’Arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro, Arcivescovo di Camerino – S. Severino.

Mons. Gianfranco Bregantini,della Congregazione dei Padri Stimmatini, prima di Campobasso, è stato Vescovo di Locri – Gerace e Presidente della Commissione C.E.I. Problemi Sociali e Lavoro, Giustizia e Pace e Salvaguardia del Creato della Conferenza Episcopale Italiana e membro del Comitato Scientifico e Organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani.

La presenza di padre Giancarlo in Calabria è stata contrassegnata da una forte presenza pastorale e sociale per “liberare la locride” dalla pressione mafiosa, con una predicazione e con una testimonianza, profetica, forte ed efficace. La sua biografia è ricca fatti che lo hanno visto testimone: prete operaio nel suo trentino, accanto ai lavoratori del Sud nella lotta al precariato, nella lotta alla mafia con l’istituzione di cooperative di lavoro, di vicinanza al mondo contadino.

Come Presidente della Commissione della CEI per i problemi sociali ha curato un documento sul “mondo rurale”, la cui illustrazione è stata motivo di un suo incontro con il MEIC di Ancona nel 2006. In questo documento ci sono ampi riferimenti al tema dell’incontro di oggi “rapporto dell'uomo con l'ambiente naturale”; […] La natura è espressione di un disegno di amore”;la natura è a nostra disposizione non come « un mucchio di rifiuti sparsi a caso » bensì come un dono del Creatore, un giardino da custodire in giustizia e in sobrietà”
Concludiamo, la presentazione dell’ospite, con una sua bellissima l’icona, rintracciabile in un suo scritto “Gli alberi dell’anno (ed. Messaggero). “Sopra tutti gli alberi vi è l’albero della croce, perché da quell’albero scende su tutti un fiume di grazia e di luce che trasforma ogni deserto in giardino dai mille colori, i colori della pace, della vita, della fraternità”.


ISCOS Marche

venerdì 9 ottobre 2009

Congiuntura difficile per i sindacati albanesi

Da Conquiste del Lavoro

Congiuntura difficile per i sindacati albanesi

di Giuseppe Iuliano*

Tirana (nostro servizio).

Un applauso sentito ha accolto al congresso della confederazione sindacale albanese Bspsh l'intervento di Stefano Mastrovincenzo, Segretario della Usr Marche, che ha portato il saluto della Cisl e del segretario generale Raffaele Bonanni ed ha parlato anche a nome di Cgil e Uil, tutti presenti a sostenere il sindacato albanese in una congiuntura piuttosto delicata. Ma nell'applauso c'era anche tutto il calore dei delegati albanesi, stretti intorno al presidente Gezim Kalaia, da poco recuperato dopo una gravissima crisi di salute ed un intervento chirurgico, effettuato in Italia, proprio ad Ancona, dove ha ricevuto le attenzioni e l'affetto solidario della Cisl, della Usr e dell'Iscos Marche. Dopo alcuni mesi di riabilitazione Gezim Kalaia è rientrato in Albania e si è presentato in piena forma al Congresso della sua Confederazione, che lo ha confermato ieri nella massima carica. Il sindacato albanese attraversa, come dicevamo, una fase molto difficile: il presidente recentemente rieletto, Sali Berisha, ha deciso in effetti di "sequestrare" alle confederazioni sindacali, con un provvedimento governativo, le proprietà immobiliari che erano appartenute alle Unioni professionali dell'ex regime comunista e che egli stesso, nel 1992, aveva consegnato con un decreto alle nuove confederazioni sindacali democratiche. Dagli affitti delle proprietà i sindacati traggono risorse indispensabili per le loro attività, consapevoli dello scarso apporto, in primis per la mancanza di lavoro, che proviene alle loro casse dalle quote di affiliazione dei lavoratori. Le due confederazioni sindacali albanesi (accolto con applauso e "fairplay" l'intervento al congresso del vicepresidente dell'altra confederazione Kssh, Dobrushi) hanno incassato la solidarietà ed il sostegno delle delegazioni internazionali presenti in Albania, impegnate con la Ces e la Csi a tentare una mediazione con il Governo albanese in evidente violazione di convenzioni internazionali dell'Oil (N. 98, rispetto per le proprietà delle Organizzazioni Sindacali). Al Congresso c'erano, oltre a Cgil, Cisl e Uil, l'Icem, il sindacato del Kosovo, quello dell'Azerbajan, le due confederazioni polacche, sia Solidarnosc che Opzz e soprattutto il sindacato serbo Nezavisnost, il cui presidente Branislav Canak, ben conosciuto dalla Cisl per una sua partecipazione alla Festa di Levico, ha fatto un intervento toccante ed apprezzato, capace di superare ogni residuo di pregiudizi sulle frizioni etniche che hanno caratterizzato l'area balcanica, non esclusa l'Albania. L'intervento di Kalaia, atteso perché la Bspsh si è sempre troppo esposta in un appoggio esplicito al Partito democratico di Berisha, ha spiegato i motivi del sostegno alla coalizione che ha vinto le elezioni. L'appoggio convinto è stato offerto, ha sostenuto Kalaia, con la speranza che la colazione di maggioranza facesse proprie le piattaforme proposte dal sindacato, ma infine ha ribadito l'importanza che non dalla politica, ma solo dall'impegno e dalla forza delle organizzazioni sindacali possono scaturire risposte concrete alle esigenze di tutela del mondo del lavoro. Questi passaggi del discorso sono stati particolarmente apprezzati dalla delegazione della Cisl, che sull'"autonomia" insiste da sempre nelle relazioni di cooperazione e negli interscambi con i sindacati albanesi. Molti sono i problemi irrisolti e le necessità della Bspsh e della Kssh, ma la presenza sempre più visibile di giovani quadri (frutto anche dei corsi di formazione dei progetti dell'Iscos Marche), la consapevolezza dei gruppi dirigenti sull'importanza del rafforzamento organizzativo e del ruolo di interlocuzione negoziale del sindacato, una certa "sprovincializzazione" che si avverte nei riferimenti convinti all'Europa e nello sguardo attento alle novità dello scenario internazionale con il cambio di orizzonte proposto dal Presidente Usa Obama, lasciano qualche margine di speranza per un sindacato così vicino e nello stesso tempo così lontano dal nostro paese e da una consapevolezza europea. C'è l'esigenza in ogni caso di una conferma del nostro impegno di solidarietà e di un più convinto coinvolgimento nella cooperazione con l'Albania da parte di tutta la comunità sindacale europea ed internazionale.

* Dipartimento Politiche Internazionali Cisl





ISCOS Marche

sabato 3 ottobre 2009

Non c’è integrazione senza diritti, doveri, lavoro dignitoso e sicurezza

Il prossimo 10 ottobre p.v. avrà luogo la Manifestazione Nazionale “Non c’è integrazione senza diritti, doveri, lavoro dignitoso e sicurezza ”. Si tratta di una tappa importante dell’azione di rappresentanza e tutela della CISL da sempre impegnata, in prima linea, a favorire, nel rispetto della legalità e del diritto, l’integrazione sociale e lavorativa degli immigrati nella piena consapevolezza che solo promuovendo una cultura dell’integrazione sia possibile arginare le discriminazioni.

La CISL, il SIULP e l’ANOLF, attraverso la manifestazione, intendono riportare al centro dell’attenzione il tema della immigrazione tenendo insieme diritti e doveri per gli immigrati, sicurezza e azioni di contrasto all’immigrazione clandestina senza, però, dimenticare l’importanza di attuare politiche di accoglienza e integrazione per quanti cercano nel nostro Paese una opportunità di vita migliore, e contribuiscono con il proprio lavoro alla ricchezza dell’Italia.

Si tratta, dunque, di conciliare l’esigenza di legalità, sicurezza e accoglienza con il rispetto della persona a partire dal riconoscimento dei diritti di cittadinanza, diritti politici, sociali e lavorativi di tutti gli immigrati che vivono onestamente nel nostro Paese.

Lo slogan della manifestazione riassume lo spirito dell’iniziativa e vuole avvalorare l’impegno della CISL, del SIULP e dell’ANOLF che ancora una volta dimostrano di essere organizzazioni pluraliste e rispettose delle diverse culture che convivono nella nostra società.




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