Segnaliamo un utile strumento di approfondimento sui conflitti dimenticati, le situazioni di guerra solitamente trascurate dai grandi sistemi di informazione: www.conflittidimenticati.itQuesto primo decennio del nuovo secolo ha inaugurato il III millennio cristiano riproponendo su vasta scala l'antica quanto tragica logica dei conflitti: non soltanto nella prosecuzione di quelli irrisolti nelle decadi precedenti, ma aprendone di nuovi e inquietanti, dall'Afghanistan all'Iraq.
Sono anni però in cui abbiamo anche visto risorgere una coscienza collettiva, capace di grandi mobilitazioni, nelle piazze come nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle comunità ecclesiali, nelle case...; in alcune occasioni, persino sui balconi, tinteggiando le nostre città coi colori stessi dell'arcobaleno: antico e biblico segno posto da Dio, impegno perenne di pace fra il cielo e la terra, fra tutti i suoi figli.
Ben sappiamo però come le preoccupazioni e la fatica quotidiana minaccino costantemente di sopraffare anche gli slanci più sinceri e generosi, soprattutto nei contesti dominati dalla logica del "mordi e fuggi", in cui nel volgere di pochi istanti anche le emozioni più forti finiscono inesorabilmente per essere travolte dall'assuefazione e da un senso di arrendevole impotenza.
Di più, siamo consapevoli di come in un mondo dominato dai media soltanto le notizie che ricevono adeguata accoglienza ("copertura", direbbero gli addetti ai lavori) dagli organi divulgativi assurgono alla dignità dell'esistenza, condannando immani tragedie a non lasciare traccia, semplicemente perché ignorate.
Se poi allarghiamo, con attenzione, lo sguardo, scopriamo come nel mondo esiste una zona "grigia", costituita dai cosiddetti "conflitti a bassa intensità", dove alle grandi ostilità si sostituiscono una serie di vessazioni continue, di sistematiche violazioni dei diritti umani, di imperiture violenze strutturali, tale per cui la dignità umana e la sicurezza delle persone risultano offese quanto nel corso delle guerre ufficialmente riconosciute.
Queste intollerabili situazioni, come anche lo splendido anelito di pace che ovunque serpeggia e il crescente coinvolgimento di tante comunità ecclesiali, che non si arrendono all'inevitabilità della guerra, né accettano di ritenere che esistano guerre di "serie A" e guerre di "serie B", ci hanno spinto ad elaborare questo progetto per un Osservatorio Permanente sui Conflitti dimenticati.
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L’ISCOS Marche Onlus è un’articolazione regionale dell’ISCOS – Istituto Sindacale di Cooperazione allo Sviluppo. Operativo dal 1 gennaio 1994, ISCOS Marche si è costituito formalmente il 15 luglio 1998. Attraverso la cultura della solidarietà e della cooperazione l’ISCOS Marche, in collaborazione con le istituzioni, le comunità locali e le organizzazioni sindacali dei paesi più poveri del mondo, promuove e sostiene iniziative di sviluppo per il lavoro, la produzione, la formazione, la salute, l’affermazione della democrazia e dei diritti umani e del lavoro. Dalla sua attivazione, l’ISCOS Marche ha completato o ha in corso di realizzazione iniziative di cooperazione internazionale in 16 paesi del mondo. Segui questo collegamento per saperne di più sui nostri progetti!
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venerdì 23 gennaio 2009
I conflitti dimenticati
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